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10 espressioni colloquiali utili in conversazione

“Che pizza!”

Quando siete stufi di qualcosa, potete usare questa espressione.


“Mi tocca!”

Potete usare questa espressione quando dovete fare qualcosa che non vi va di fare ma che è davvero necessario che voi facciate. Come, ad esempio, pagare le bollette è una cosa che non ci piace fare, ma che dobbiamo fare. Un esempio con questa espressione potrebbe essere: “oggi mi tocca andare all’ufficio postale per pagare l’ultima bolletta!” Quindi l’espressione “mi tocca” è equivalente per significato al verbo “dovere”.


“Mi raccomando!”

Questa espressione è molto usata nella lingua parlata. Quando volete ricordare qualcosa a qualcuno, o volete che qualcuno faccia qualcosa, seguendo il vostro consiglio, potete usare questa espressione. Utilizzandola all’inizio della vostra frase. Per esempio: “Mi raccomando, ricordati di pagare la bolletta dell’acqua!” o “Mi raccomando, spegni il cellullare quando vai a dormire!” Quindi chi parla reputa il consiglio o la raccomandazione come molto importante.


“Falla finita! / Finiscila!

Usate queste espressioni quando volete che qualcuno smetta di fare quello che sta facendo. Come ad esempio parlare, piangere, discutere, dare fastidio più in generale. Queste espressioni sono usate maggiormente in un contesto di discussione. Il fatto chi che i verbi delle espressioni siano coniugati al modo imperativo, ci fa capire che si tratta di un comando e quindi questo rende l’azione abbastanza forte come significato.


“(Ma) Fammi il favore!”

Questa espressione si usa in risposta a qualcosa che non crediamo sia vero. Anche qui il contesto è litigio o discussione. Se qualcuno durante un litigio racconta la sua versione dei fatti e noi non siamo d’accordo con questa versione dei fatti, allora possiamo usare questa espressione. Per esempio: “Fammi il favore di tacere” o “fammi il favore di fare silenzio!”


“Speriamo bene!”

Questa espressione è invece più positiva, perché speriamo che una situazione vada per il meglio oppure speriamo che qualcosa che desideriamo accada o che qualcosa che non desideriamo non accada. Questa espressione ha lo stesso significato di “incrociamo le dita!”, per augurarci che accada il meglio.


“Non è male!”

Questa espressione può essere utilizzata in molti contesti. In riferimento al cibo, ad un luogo, ad un film, ad un libro, ad una persona. Si tratta di un ‘espressione di apprezzamento nella media, quindi voi non vi sbilanciate nel vostro giudizio. Per esempio: “Il film che ho visto ieri non era male.” Non era un brutto film, ma probabilmente non lo riguarderei.


“Ma figurati! / figuriamoci!”

Possiamo usare questa espressione quando sentiamo una notizia che non pensiamo possa essere vera. Ad esempio (dialogo):

  • “Beatrice mi ha detto che Luca sarebbe partito da solo.”

  • “Ma figurati! Luca non va neanche al supermercato da solo.”

Quindi chi risponde reputa l’informazione impossibile. Perché Luca non è neanche in grado di andare al supermercato da solo, quindi è improbabile che parta per un viaggio da solo.


“Boh!”

Quando non sappiamo la risposta ad una domanda possiamo dire “boh!”, che significa “non lo so”.


“Macché”

Questa ultima espressione la utilizziamo come negazione, con il significato di “Ma non!” In origine abbiamo due parole separate. “ma” e “che”, che possiamo supporre fossero l’inizio di una domanda, del tipo “ma che stai dicendo?”. In seguito, con l’uso, abbiamo ottenuto una sola parola, all’abbreviazione della domanda. “Macché”, usata per negare qualcosa viene detto.


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